Nella prima metà del 2023 l’economia italiana è in frenata, una dinamica condivisa con il resto d’Europa. È quanto emerge dal Rapporto di previsione del Centro Studi CONFINDUSTRIA (CSC) “L’economia italiana torna alla bassa crescita?”. Dopo gli andamenti altalenanti degli ultimi tre anni, l’economia italiana sta di nuovo scivolando verso i modesti ritmi di crescita che l’avevano contraddistinta nei decenni precedenti.
Nello scenario tracciato da CSC il PIL italiano avanza di appena il +0,7% nel 2023. E si tratta di una variazione già interamente acquisita a metà anno. Nel 2024, in media andrà peggio, +0,5%, nonostante un profilo trimestrale previsto in ripresa. In questo contesto tengono consumi e occupazione, mentre gli investimenti, che nel 2021 e 2022 erano stati la principale fonte di crescita della nostra economia, frenano bruscamente quest’anno e poi si fermeranno nel prossimo.
LEGGI IL RAPPORTO DI PREVISIONE DEL CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA